Foto: Mazen Jannoun
Vincitore OIKOS Residenze artistiche per il Territorio
Vincitore Bando Osservatorio Regionale per la Legalità
Regia e drammaturgia: Monica Ciarcelluti
Performers: Mariangela Celi, Olga Merlini, Anna Pieramico
Luci: Fabrizio Pronio
Foto di scena: Mazen Jannoun
Costumi: Annalisa Teseo, Mariangela Celi
Produzione: Arterie Theater
Con il Patrocinio dell’Osservatorio regionale per la Legalità
Con il sostegno di Florian Metateatro
Il lavoro si ispira alla storia di Paolina Giorgi – nome d’arte di Francesca Chiodi, attrice aquilana morta assassinata, vittima di femminicidio nel 1911: nata da una famiglia di operai, fin da giovanissima stirava le camicie dei ricchi per vivere. Lei voleva altro però, era troppo bella, era troppo intelligente, era “tutto troppo” e a 16 anni decise di trasferirsi – da sola – a Roma, dove iniziò a lavorare come sciantosa, cantante e attrice nei locali notturni. I romani persero la testa, D’Annunzio perse la testa, tutti persero la testa. Ma questa non è una favola: Paolina morì a 27 anni, per mano di un ex fidanzato che non voleva accettare la fine della loro relazione, era troppo. Paolina morì perché disse NO.
I linguaggi utilizzati nel lavoro sono quelli del movimento scenico, della danza e della performance che si contaminano e le attrici si muovono in scena come un coro greco; sono pezzi di un gioco, di frammentazione e di ripetizione, che si interrompe solo alla fine. Paolina decise di vivere, di amare e sfidò le convezioni, perciò, il rischio che ogni gioco comporta. Il focus del lavoro concerne non solo la violenza di genere ma è, soprattutto, una riflessione sulla rottura degli stereotipi e sulla solitudine che essa comporta; è una storia antica, di contemporanea resistenza, di coraggio e di ricerca della libertà.
“Qual è il destino di una donna, giovane, madre mancata, operaia, sola, agli occhi dei più immorale… o ti pieghi alla vita o reagisci, e io volevo vivere volli tentare l’arte della canzone. Feci le valige, andai nella grande città, potevo ricominciare e lì costruii la mia fortuna”
“Io accetto la grande avventura di essere me stessa”